Internet of things: dalla domotica alla casa intelligente

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Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più l'utilizzo di quello che viene chiamato Internet of Things, abbreviato in IOT e definito in italiano come Internet delle cose o degli oggetti. Questo concetto è stato espresso in contrapposizione con Internet delle persone, visto che fino ad alcuni anni fa i principali soggetti che fruivano di questo servizio erano le persone, privatamente o per conto di aziende e istituzioni.

Oggi le cose stanno rapidamente cambiando, perché molti degli oggetti che abbiamo già in casa, o che avremo nel prossimo futuro, sono in grado di utilizzare la rete in diversi modi e per molteplici scopi.

Come funziona l'Internet delle cose

Molte persone non se ne sono ancora rese conto, ma l'Internet delle cose è già presente e disponibile per tutti e, in molti casi, in rapido sviluppo. Negli anni passati il mondo che più si è avvicinato all'Internet of things è sicuramente la domotica, quella branca della tecnologia rivolta verso la progettazione di abitazioni intelligenti, o smart home, in grado di utilizzare i dati ambientali e di utilizzarli per programmare il funzionamento quotidiano, o di comunicare con i proprietari per rispondere da remoto alle loro esigenze.

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Sono già molte le applicazioni in questo campo: è possibile fare in modo che la lavatrice e le lavastoviglie comunichino tra loro per decidere quale si può attivare prima, in modo da non sovraccaricare l'impianto elettrico, o fare in modo che l'impianto di riscaldamento sia aggiornato sull'andamento del meteo, per mantenere la temperatura nella casa sempre a livelli ottimali.

Queste applicazioni non sono il sogno di uno scienziato visionario, ma la realtà disponibile a tutti, soprattutto attraverso l'utilizzo di particolari applicazioni internet.

Oggi anche chi produce motori per le tende o le tapparelle si impegna per rendere i suoi prodotti intelligenti e per connetterli alla rete; un domani l'impianto di irrigazione di casa potrà collegarsi ad un sito di previsioni meteorologiche, per attivarsi solo quando è necessario.

IoT versus domotica
Fonte Immagine: Fulvio Corno Politecnico di Torino Dipartimento di Automatica e Informatica

Internet delle cose in Italia

Si tende a pensare che alcune delle possibilità date dalla tecnologia non siano disponibili per l'utente italiano. Questo modo di vedere il nostro paese è del tutto errato, in quanto molte aziende e università italiane sono impegnate in prima linea per lo sviluppo di Internet of things in Italia.

Alcune città si stanno preparando per diventare smart, come ad esempio Milano e Torino, in modo da dare la possibilità ai loro cittadini di sfruttare al meglio le possibilità di internet, in ogni momento della giornata per correlare tra loro i servizi pubblici, gli impianti e la struttura urbanistica della città, in modo che comunichino per rendere migliore la vita di ogni cittadino.

Il futuro di internet: internet of everything

Nell'intento delle aziende che dedicano i loro sforzi a sviluppare sempre più applicazioni internet utili in un mondo pervaso da IoT, c'è la prospettiva che l'internet delle cose passi ad essere Internet of everything: internet del tutto.

In un domani non tanto lontano potremo scontrarci con una vera e propria rivoluzione, che modificherà la gran parte dei nostri comportamenti quotidiani. Già oggi è possibile avere delle scarpe che misurano le nostre prodezze atletiche e che le pubblicano in rete; attraverso alcune applicazioni internet si possono fare delle gare con persone che si trovano in un altro continente, il tutto grazie alle grandi possibilità date dalla rete ed al numero sempre crescente di sensori ad alta precisione disponibili per ognuno di noi.

Del resto praticamente tutti hanno a disposizione uno smartphone, che è costantemente connesso a internet e che possiede al suo interno un sensore di movimento, un sistema GPS per la geolocalizzazione, e molti altri sensori che possono essere sfruttati in modo più creativo.

Provate a pensare ad un mondo in cui lo smartphone verifica il traffico nel tragitto da casa al lavoro e, in caso di intensificazione delle macchine in strada, anticipa la sveglia di 15 minuti per non farci arrivare in ritardo al lavoro. Queste possibilità non sono remote o visionarie, sono reali ed utilizzabili già oggi.

Internet of things e i viaggi

Iot offre le sue applicazioni anche durante i viaggi. Molte automobili di nuova generazione sono munite di cruise control, navigatore, sensori di prossimità e telecamere. Tutte queste apparecchiature un domani potranno rendere ancora più semplice spostarsi in macchina, fino ad arrivare alla vettura senza conducente, oggi ad un passo dall'essere disponibile per il mercato.

Un'automobile che può connettersi ad internet, può anche comunicare con le altre macchine presenti sulla strada, in modo da evitare qualsiasi tipo di avvicinamento eccessivo, o da comprendere le necessità di un rallentamento a causa del traffico intenso.

I treni di domani potranno sfruttare le nuove tecnologie per autoregolare il loro flusso lungo le ferrovie di tutto il mondo, diventando ancora più efficienti e pratici.

Sono molte le applicazioni internet che vengono quotidianamente rilasciate per lo studio del traffico e dell'andamento di rallentamenti e code, soprattutto nei pressi delle grandi città. La migrazione verso un tipo di viaggio meglio regolato grazie all'utilizzo di IoT sarà veloce, molto simile a quanto è avvenuto con la diffusione dei navigatori satellitari, che sono in grado già oggi di avvisarci della presenza di una coda o di un incidente, suggerendoci di cambiare corsia, o addirittura tragitto.

Alcune problematiche dell'IoT

Sono molti gli studiosi che stanno applicando le loro capacità in modo da rendere più rapida la rivoluzione apportata dall'internet delle cose. Alcuni di loro stanno anche ponendo l'attenzione sulle problematiche che questo tipo di tecnologia porterà a tutti noi.

La principale questione che si presenta riguarda soprattutto la privacy: sarà necessario ideare dei protocolli di sicurezza molto più sicuri se si vuole fare in modo che gli oggetti che abbiamo in casa si possano connettere liberamente alla rete.

La diffusione di dati sensibili diventerà ancora più massiccia, con evidente interesse di molti malintenzionati. Anche le frontiere dell'hacking si allargano, così come quelle dei diffusori di virus informatici: provate a pensare cosa può accadere se un virus si insinua non solo nel PC di casa, ma anche nel programma della caldaia o del congelatore.

Allo stesso modo una casa totalmente intelligente, dove tutte le apparecchiature al suo interno si connettono a internet e sono in grado di comunicare tra loro apre una lunga serie di porte di accesso agli hacker, che possono creare danni anche ingenti, fino ad un virtuale furto di abitazione.

Perché questi scenari non si avverino è necessario che IoT si attui solo nel momento in cui saranno disponibili protocolli di sicurezza inaggirabili, antivirus difficili da manomettere o altre tipologie di protezione, per i singoli cittadini, ma anche per le organizzazioni governative e per le aziende.

Se le prospettive di IoT restano quelle di oggi, questo tipo di possibilità si stanno avvicinando molto rapidamente per tutti, e saranno disponibili in ogni ambito, e per ogni apparecchiatura e strumento di utilizzo quotidiano.