Green Economy: cos'è e perché produce benessere

Green Economy

Il termine Green Economy significa economia verde, ed abbraccia in se l'economia e l'ambiente. La Green Economy è un tipo di economia che mira a far aumentare il prodotto interno lordo (PIL) con lo studio e l'applicazione di sistemi di produzione a ridotto impatto ambientale.

Creare sviluppo e salvaguardare è una sfida necessaria a cui la maggior parte delle nazioni europee guarda con molto interesse: occorre un'azione mirata sia da parte del settore pubblico, sia da parte del privato, con investimenti nei settori della green economy, o come già avviene in Italia, con una politica che la incentivi con bonus e sgravi fiscali.

Secondo quanto affermato dalle Nazioni Unite, la Green Economy è un tipo di economia volta a produrre benessere ed equità sociale, riducendo al minimo i rischi per l'ambiente. Si tratta di un'economia a ridotte emissioni di anidride carbonica, con un uso sempre consapevole delle risorse naturali e sempre più inclusiva dal punto di vista sociale.

Perché produce benessere

Trattandosi di un'economia che mira alla riduzione di tutte le sostanze inquinanti, tra cui l'anidride carbonica, maggiore responsabile del cambiamento climatico del pianeta, è facile capire che un'economia di questo genere miri a salvaguardare la salute degli uomini e quella del pianeta.

L'uso di fonti rinnovabili, come sole e vento, per la produzione di energia elettrica contribuiranno ad una drastica riduzione dell'inquinamento. Inoltre, grazie ad un uso cosciente delle materie prime esistenti in natura, si creano le condizioni per la nascita di attività green con conseguente sviluppo occupazionale.

La green economy rappresenta inoltre l'unica arma per combattere la povertà nelle zone in via di sviluppo, dove la maggior parte dell'economia fa leva sulle risorse naturali.

Economia verde

Riduzione dell'inquinamento

Finalità principale della green economy è ridurre l'inquinamento, responsabile dei cambiamenti climatici e minaccia continua per la salute dell'essere umano. Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) nel nostro continente 9 persone su 10 sono esposte a livelli troppo alti di inquinamento, con gravi ripercussioni sulla salute.

Ridurre questi livelli di inquinamento è possibile e le strade da seguire sono diverse. Come prima cosa occorre adottare politiche in campo energetico, in quello dei trasporti e dell'edilizia. Sarebbe molto importante intervenire sulla mobilità, favorendo lo sviluppo dei trasporti pubblici e l'uso di automobili elettriche, ibride o a gas, portando l'uso dell'auto a meno di 500 ogni mille abitanti.

In campo edilizio è di primaria importanza la riqualificazione degli edifici: basti pensare che 3/4 dell'emissione di particolato nell'atmosfera proviene dai riscaldamenti domestici ed è fondamentale ridurre l'inquinamento industriale incentivando all'uso di energie rinnovabili al posto delle più inquinanti.

Aumento delle energie rinnovabili

L'energia che comunemente utilizziamo viene ricavata da combustibili fossili, petrolio, carbone e oli combustibili, destinati nel tempo ad esaurirsi e che purtroppo hanno un impatto ambientale non indifferente.

Con la Green Economy si vuole sostituire questo tipo di energia con le cosiddette "energie rinnovabili", ovvero l'energia prodotta da fonti per loro stessa natura rinnovabili e quindi sempre presente, come il sole, il vento, l'acqua, le correnti marine, onde del mare, colture agricole ecc.

Riuscire a produrre energia da queste fonti significa ridurre al minimo la produzione di anidride carbonica combattendo l'effetto serra. Ciò che però occorre evidenziare è che non tutte le tecnologie esistenti per per produrre energie rinnovabili sono anche a ridotto impatto ambientale, come per esempio alcuni impianti geotermici o dighe idroelettriche.

Affinché si possa parlare di green economy occorrono sistemi di produzione di energie rinnovabili con ridotto impatto ambientale, come per esempio i sistemi solari fotovoltaici, il solare termico in case passive o l'eolico a basso impatto.

Risparmio energetico con la Green Economy

Efficienza delle risorse

Nella Green Economy si è sviluppata la "circular economy", un'economia basata su tre elementi fondamentali: l'efficienza delle risorse, la prevenzione e la produzione dei rifiuti.

Scopo della circular economy è quello di sostituire all'attuale sistema economico dell'uso smisurato delle risorse naturali per la produzione di beni di consumo, con ingente produzione di rifiuti, con un'economia che minimizza l'uso delle risorse naturali e che mira a reintrodurre nella biosfera quelle biologiche e a far durare il più a lungo possibile quelle non biologiche, promuovendo il riciclo e riducendo al minimo la produzione di rifiuti.

La green economy per garantire benessere, inclusione sociale ed una equa ripartizione dei beni, tutelando al contempo l'ecosistema, punta sulle energie rinnovabili, sul riciclo e il riutilizzo dei materiali, nonché sul risparmio e l'uso efficiente di risorse ed energia.

Risparmio energetico

Oltre all'uso efficiente delle risorse, la Green Economy si è posta anche l'obiettivo di ridurre il consumo energetico. Un minor consumo di energia significa riduzione dei costi di produzione in termini monetari, una notevole riduzione dell'uso delle risorse ed un abbassamento del livello di inquinamento.

Il risparmio energetico può passare solo attraverso una politica che incentivi la ricerca nel campo delle energie rinnovabili e nella produzione di beni ad alta efficienza energetica. In campo edilizio si può arrivare ad un risparmio energetico solo con la riqualificazione degli edifici più vecchi e con l'uso di materiali sempre più innovativi per la costruzione di quelli nuovi.

Molto interessanti al riguardo gli incentivi statali a favore di chi esegue lavori di riqualificazione energetica della propria abitazione.

Conclusione

Gli obiettivi della Green Economy non possono che essere condivisi, ma affinché si possano realizzare occorrono misure economiche e politiche di salvaguardia dell'ambiente e del clima adottate a livello mondiale. In Europa, attraverso un accordo non vincolante, preso tra Parlamento e Consiglio europeo si vuole arrivare ad una graduale riduzione del consumo energetico che porti entro il 2050 ad una riduzione del 20% del fabbisogno energetico.